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L’evoluzione dei sistemi di telecontrollo per le reti di pubblica utilità in Italia è avvenuta di pari passo con:
1. Crescenti potenzialità e caduta dei costi di sistemi di elaborazione remota e vettori di comunicazione
2. Norme sempre più stringenti emesse da Autorità di Controllo
3. Gli scenari in evoluzione per i player italiani nei due settori principali:
a. Per acqua e gas la migrazione da tante piccole aziende legate alle municipalità alle grandi public utilities che coprono l’interezza del processo (per l’acqua tutto il ciclo idrico integrato e per il gas la distribuzione in aree sempre più vaste).
b. Per l’energia la crescita della generazione distribuita, con un massiccio uso delle risorse rinnovabili e i progressi nella telelettura.
E’ evidente come l’importanza di sistemi di telecontrollo affidabili e funzionalmente evoluti sia non solo una chiave determinante del successo di tali operazioni, ma in certi casi anche la condizione senza la quale tali cambiamenti di assetto operativi non sarebbero stati possibili. Guardando oltre, i sistemi di telecontrollo rappresentano a tutti gli effetti una componente attiva delle “Smart Grid” assumendo in essa un ruolo chiave.
Come player attivi nel settore dall’inizio degli anni ’80, abbiamo cercato di individuare le tre principali tappe nell’evoluzione dei sistemi:
1980 – 2000 Ogni fornitore creava il suo centro di controllo con sistemi separati per i suoi impianti remoti
2000 – 2010 Unico centro di controllo con sistema di telecontrollo che integrava tutti i tipi di periferiche
2010 - 2015 Più centri di controllo distribuiti e interconnessi facenti capo allo stesso sistema