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Sempre di più i distributori e le Utility si orientano verso soluzioni integrate per migliorare l’esercizio e la gestione dei propri impianti e asset.
La memoria analizza l’evoluzione di un sistema legacy esistente (ovvero distribuito su infrastruttura fisica) in un nuovo modello architetturale.
Per quanto riguarda il software, lo studio descrive lo scenario evolutivo dalle tradizionali architetture client/server e distribuite verso un’architettura a servizi. Questo nuovo approccio si avvale di tecnologie che, seppur consolidate in ambiente enterprise, sono da considerarsi una novità per i sistemi SCADA. Dal punto di vista hardware la memoria presenta un percorso che parte da uno scenario basato su un’infrastruttura fisica, passando per un approccio virtualizzato, per poi approdare al pardadigma cloud computing.
La migrazione verso un’architettura a servizi presenta i seguenti benefici:
• riduzione della complessità del sistema a livello di applicazioni;
• riduzione del numero di servizi applicativi;
• scalabilità ed affidabilità della soluzione;
• maggiore interoperabilità con altri sistemi aziendali.
L’evoluzione tecnologica presentata porta ai seguenti risultati:
• minore costo di investimento per l’infrastruttura;
• minori costi di gestione;
• migliori prestazioni dei sistemi in termini di affidabilità e disponibilità;
• integrazione e salvaguardia dei precedenti investimenti.